Quest’oggi ho il piacere di bere un caffè e fare due chiacchiere con Simona Dimitri.
Pronti a conoscere questa nostra lettrice speciale?
Ciao
Benvenuta nel salotto virtuale di OurFreeTime!
Per prima cosa, vorrei che ci raccontassi qualcosa di te. Che tipo di persona sei, cosa fai, cosa ami e cosa odi.
Buongiorno, sono Simona Dimitri, ho 43 anni e questa è sempre la mia parte preferita di un’intervista perché mi sembra di stare al centro per disintossicarsi da qualcosa.
Torniamo seri, sono una multipotenziale, aspetto che ho scoperto da poco e che amo dichiarare subito perché mi ha aiutata a dare una spiegazione ad anni di domande rimaste sospese nel vuoto
e soprattutto di frustrazione.
Faccio tante attività durante la mia giornata. Innanzitutto ci tengo a dire che sono una professionista bifronte: sono un’infermiera e un’insegnante di Lettere.
Ho lavorato come infermiera per circa tredici anni nel settore emergenza-urgenza e poi, dopo la nascita del mio piccolino, ho iniziato a insegnare Lettere.
Ho molte passioni, ma non sempre riesco ad accudirle tutte.
Attualmente mi prendo cura delle mie piante grasse (ne ho un numero spropositato, non so come facciano a starci tutte su un balcone),
cerco di leggere più che posso, mi dedico molto alla scrittura, soprattutto seguo quelli che scrivono o che vorrebbero imparare a farlo.
Credo molto nel potere terapeutico della scrittura e della relazione che si instaura tra chi legge e chi scrive, la ritengo una relazione d’aiuto molto efficace.
Mi piace cucinare, preparare le torte, passeggiare, viaggiare.
La pittura su tela purtroppo l’ho abbandonata diversi anni fa, ma il cavalletto che ho nello studio mi ricorda ogni giorno che dovrei riprendere a dipingere.
E poi la formazione: fare continuamente corsi di aggiornamento è tipico dei multipotenziali! In questo momento, infatti, sto portando a termine il percorso per l’abilitazione all’insegnamento e un
interessante corso per diventare editor certificato con una grande casa editrice.
Inoltre sto lavorando a uno dei miei sogni nel cassetto: tenere un percorso sulla scrittura che aiuta chi ha subito un trauma, una sindrome post-traumatica da stress, un dolore profondo oppure che
lavora con la sofferenza tutti i giorni a elaborarlo attraverso la parola scritta.
Molto Interessante, la parola scritta ha una certa importanza per te, potremmo dire!
Qualora qualcuno volesse contattarti e scoprire qualcosa di più su di te e sulle tue attività come potrebbe raggiungerti?
Sono presente sui social, primo tra tutti Facebook dove ho appena aperto una pagina che parla di
scrittura, su Instagram e via mail che è sempre un modo diretto per raggiungere qualcuno.
Mi trovate qui
https://www.instagram.com/dimitrisimona/
https://www.facebook.com/simona.dimitri.3/
info@simonadimitri.com
Come sai, visto che abbiamo avuto modo di parlare diverse volte, sono una persona estremamente curiosa quindi mi piacerebbe scoprire, come hai conosciuto OurFreeTime?
Lo avrei detto subito, quando ho parlato di multipotenzialità…ma ho preferito attendere questo momento: Raffaella mi ha fatto scoprire questo magnifico mondo (e non le sarò mai grata
abbastanza) e da buona multipotenziale, mi sono appassionata a tutto ciò che la riguarda,
OurFree Time compreso!
OurFreeTime vuole essere un luogo accogliente e aperto a tutti ma è nato grazie al mio amore per i libri, quindi mi piacerebbe parlare anche di questo argomento. Ti piace leggere?
Leggere è parte di me, la lettura mi ha salvata.
Ho avuto un’adolescenza molto difficile e se non ci fossero stati i miei migliori amici, ovvero i libri, non so come sarebbe andata a finire.
Consiglieresti un libro al nostro pubblico? Quale e perché?
Per me consigliare un unico libro è come scegliere a quale figlio vuoi più bene, però farò uno sforzo.
Un libro che amo tantissimo è Leggere Lolita a Teheran, di Azar Nafisi.
La protagonista è una professoressa che insegna letteratura all’università di Teheran, ma quando l’Iran comincia a proibire alle donne di lavorare, nascondendosi dietro al velo, non può fare altro che affrontare questo momento molto difficile, rifugiandosi nella sua casa e dando vita a un circolo letterario con le sue ex studentesse.
Tutto questo mentre le bombe invadono il cielo della città.
Insomma in qualche modo è una commistione tra quello che sarei voluta essere e quello che sono stata nella mia vita. Alla fine però sono riuscita a diventare una professoressa di letteratura
italiana, una delle più belle al mondo.
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